Cardiochirurgia: nasce l’ambulatorio per le patologie aortiche toraciche

Il primo passo verso un riassetto generale dell’offerta ambulatoriale del San Matteo.

Cardiochirurgia: nasce l’ambulatorio per le patologie aortiche toraciche
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Cardiochirurgia: nasce al San Matteo un nuovo ambulatorio per le patologie aortiche toraciche. Pelenghi: “ E’ il primo passo di un riassetto generale della nostra offerta ambulatoriale”

Cardiochirurgia: nasce l’ambulatorio per le patologie aortiche toraciche

Le patologie aortiche presentano, oggi, in Italia e nel mondo, prevalenza e incidenza estremamente elevate, anche in ragione dell’innalzamento della vita media. In letteratura scientifica si parla di 7/8 pazienti colpiti ogni 100.000 abitanti: numeri ragguardevoli, non di poco conto.

Ebbene, alla patologia aortica toracica è dedicato, in modo esclusivo, un nuovo ambulatorio della Cardiochirurgia del San Matteo. “E’ il primo passo di un riassetto generale della nostra offerta ambulatoriale – spiega il Direttore Stefano Pelenghi – che prevede una articolazione degli ambulatori per patologia, a cui sono assegnati uno specialista e un operatore infermieristico dedicati”.

Per il paziente è un passaggio importante, anche dal punto di vista psicologico, che potrà contare sullo stesso specialista ogni qualvolta ve avrà bisogno, che a sua volta potrà farsi carico appropriatamente della storia clinica del malato.

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“Seguire il paziente in tutte le fasi della malattia”

Responsabile medico del nuovo ambulatorio dedicato (altri ne seguiranno, nelle prossime settimane, intitolati alla coronaropatie, alla cardiopatia ischemica, alle valvulopatie, tutte patologie estremamente importanti) è il cardiochirurgo Pasquale Totaro che si avvale della collaborazione dell’infermiera Zaira Preda.

“L’obiettivo – racconta lo specialista – è seguire il paziente sin dalle iniziali fasi della malattia, quelle in cui cominciano a manifestarsi i primi sintomi, monitorandola e tenendola sotto osservazione, così da poter pianificare e programmare più agilmente l’eventuale intervento chirurgico, senza lo stress dell’urgenza che comporta sempre un rischio operatorio elevato”.

Ridurre le complicanze chirurgiche

“La valutazione preoperatoria, un corretto iter diagnostico, consentono sempre di arrivare all’intervento – aggiunge Pelenghi - al momento giusto, riducendo le complicanze chirurgiche”. I dati rilevano che il rischio in urgenza, a questo proposito, è del 50%, mentre in elezione si abbatte drasticamente, sino ad attestarsi al 5%.

Il nuovo ambulatorio è impegnato- per il momento – due volte al mese: parte integrante della sua missione è, naturalmente, anche l’osservazione post operatoria e il follow up del paziente.

Nel corso dell’anno sono circa 50 i pazienti, affetti da patologia aortica toracica operati in Cardiochirurgia, in gran parte in urgenza. Con l’avvio del nuovo ambulatorio potrebbero aumentare sensibilmente.

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