Il Comune ha inaugurato la prima panchina rossa di Vistarino

Inaugurata in data 8 marzo come simbolo e a memoria di tutte le donne vittime di violenza maschile.

Il Comune ha inaugurato la prima panchina rossa di Vistarino
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Panchina rossa a Vistarino inaugurata in data 8 marzo nel parco cittadino come simbolo e a memoria di tutte le donne vittime di violenza maschile.

Inaugurata la prima panchina rossa di Vistarino

In data 8 marzo 2019 in occasione della Festa della Donna, nel parco cittadino di Vistarino è stata inaugurata una panchina rossa come simbolo e a memoria di tutte le donne vittime della violenza maschile.
All'inaugurazione hanno attivamente partecipato le bambine e i bambini della scuola primaria e della Materna con le loro docenti e la Preside DELL'I.C. di Villanterio.

Presenti alla cerimonia il sindaco Sergio Carù, la Vice Presidente della Provincia Barbara Longo, in rappresentanza di A.N.P.C.I. il Sindaco Enrico Vignati, il Sindaco di Marzano Angelo Bargigia, il sindaco di Torre d'Arese Graziano Molina, l'assessore di Copiano Piero Campolunghi e la consigliera comunale di Magherno Giorgia Campari.

Presenti anche il Vice Sindaco Luigino Meloni e l'Assessore Roberta Campari entrambe di Vistarino.
Ha officiato la benedizione Don Paolo Mascherpa.

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Così il Vice Presidente della Provincia di Barbara Longo

Ecco quanto dichiarato dalla Vice Presidente della Provincia, Barbara Longo, in un post su Facebook:

"IL RISPETTO PER LA DONNA è una battaglia di civiltà che NON ha bandiere o colori politici. Ieri è stata inaugurata a VISTARINO, la PANCHINA ROSSA divenuta una dei simboli della lotta contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Una panchina rossa perché  bagnata del sangue di tante ferite. Una testimonianza anche  visiva della violenza. Personalmente, trovo bello ed utile che queste panchine siano inserite in contesti pubblici frequentati dalle famiglie, come i giardini, perché il sentimento del rispetto della donna in un universo sempre più violento e meno solidale è l’unico baluardo che ponga un freno culturale ai tanti ,troppi episodi  violenza sulle donne.
Ed è un sentimento che è indispensabile far nascere in casa, fin dall’infanzia, in primo luogo con l’esempio del rispetto tra genitori; insegnamento che  deve proseguire sui banchi nel rapporto con i docenti e con le compagne.
Scuole che non devono essere lasciate sole ma devono essere supportate dalle istituzioni  che hanno il dovere di avviare campagne di sensibilizzazione su modelli culturali e di comportamento che, nella vita di relazione sociale, siano rispettosi degli altri.
La violenza sulle donne è una vera grande piaga che appesta la nostra società; una donna su tre la subisce, e io ci penso spesso quando giro in città, quando giro sui social, che sono ,ogni giorno di più, pieni di violenza verbale, ci penso quando guardo le mie nipoti crescere trasformandosi in giovani donne e quando guardo mio figlio che sta affrontando i problemi dell’adolescenza  e spero nel mio cuore di madre di aver fatto un buon lavoro con lui.
Si deve proseguire su quanto è già stato fatto dal Ministro Mara Carfagna con la legge sullo stalking, il fondo sugli orfani di femminicidio, la legge sul femminicidio che vede impegnato anche il Ministro Giulia Bongiorno.
Un fenomeno che non si può pensare di combattere solo con le leggi, che sono comunque un deterrente indispensabile, ma è il paese intero che deve impegnarsi a cambiare l’approccio culturale per considerare, nei fatti e non solo nelle leggi, la donna  su un piano di parità.
Ricordo  a me stessa che in Italia  le donne hanno conquistato il diritto al voto solo 70 anni fa,  e che tuttora la parità salariale è un miraggio.
Non aiutano i libri di grammatica che alla mamma attribuiscono i verbi stirare e cucinare e al papà lavorare perché ancora oggi non è possibile che una donna venga uccisa da un uomo ogni 60 ore, e non  è normale che dopo uno stupro ci si chieda come fosse vestita.
Noi donne siamo state capaci di superare gli steccati politici, una battaglia lunga che ha fatto sì che la politica non sia più considerata una attività esclusivamente maschile.
Sono convinta che bisogna cambiare la testa delle persone, serve una rivoluzione culturale e io come donna, come rappresentante delle istituzioni appoggerò tutte le iniziative atte a sensibilizzare i nostri giovani che oltre a essere il nostro presente sono il nostro futuro.
Ringrazio il Sindaco Sergio Carù per l’invito rivolto all’Amministrazione Provinciale e grazie alla Dirigente e a tutto il corpo docente della Scuola materna e primaria.
Avete fatto un ottimo lavoro con i vostri scolari. Fondamentale la coesione tra docenti e istituzioni".

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