Via col vento (non il film, lo smog). Legambiente: “L’emergenza resta”

Legambiente: "È chiaro che il Protocollo con le misure di emergenza in caso di superamento dei valori è stato tradito".

Via col vento (non il film, lo smog). Legambiente: “L’emergenza resta”
Pubblicato:
Aggiornato:

Via col vento, lo smog ha dato tregua soprattutto grazie alle condizioni climatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, ma Legambiente incalza: “Per cinque giorni sopra i limiti di legge”.

Via col vento

“Domani è un altro giorno” era la frase simbolo del film Via col vento, sottolinea in un comunicato stampa Legambiente Lombardia. Ambientalisti che aggiungono subito che “sulla qualità dell’aria non si può procrastinare e sperare che sia, appunto, il vento a risolvere la situazione”.

Negli ultimi cinque  giorni, dal 4 all’8 gennaio, la qualità dell’aria in alcune province lombarde, ma in particolar modo a Milano, Pavia e Cremona, è stata pessima con picchi molto al di sopra dei limiti di legge di 50 μg/m³, come per esempio i 123 microgrammi per metro cubo registrati a Milano in viale Marche domenica 8 gennaio 2019. Poi è arrivato il vento a risolvere i problemi. Almeno temporaneamente...

Nella tabella sottostante la qualità dell’aria in Lombardia dal 4 all’8 gennaio. Come si può notare Pavia non ne esce vittoriosa … anzi!

Qualità dell’aria in Lombardia: superamenti dei livelli di Pm10 nell’aria, media giornaliera centralina peggiore (μg/m³)

La denuncia della  presidente di Legambiente Lombardia

«Anno nuovo, situazione vecchia – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Le istituzioni sembrano non prendere seriamente l’emergenza smog e restano alla finestra ad attendere che siano le condizioni meteo a ripulire l’aria. Ma non possiamo fare affidamento su vento e pioggia ogni qualvolta le concentrazioni di inquinanti raggiungono livelli di guardia, è necessario prevenire. Ne va della salute dei cittadini, costretti a respirare aria pessima ormai quasi quotidianamente”

 “Tradito il protocollo”

“È chiaro che il Protocollo con le misure di emergenza in caso di superamento dei valori è stato tradito con l’eliminazione dell’automatismo, per cui se le polveri sottili sono elevate scatta il blocco come da protocollo. Nei primi 9 giorni dell’anno per ben 5 giorni si sono respirate polveri oltre il consentito, ma per mancanza di coraggio e di investimenti per misure strutturali in aiuto ai comuni e alle città lombarde, si pensa bene di puntare tutto sull’aiuto del meteo”.

Cosa prevede l’accordo contro lo smog? 

Il provvedimento della Regione, infatti, prevede anche che le procedure di applicazione dei livelli di attivazione e disattivazione delle misure temporanee di primo e secondo livello (che scattano dopo 5 giorni consecutivi in presenza di valori superiori ai 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili) tengano conto di eventuali previsioni meteorologiche, sulla base degli scenari di qualità dell’aria previsti. È stato inoltre previsto di adeguare le procedure di ‘rientro al livello verde’ di nessuna allerta. Il controllo dei dati rilevati dalle stazioni avviene quotidianamente, a partire dal 1° dicembre 2018, senza aspettare il lunedì o il giovedì per l’eventuale eliminazione dei blocchi.

Seguici sui nostri canali