Al Ghislieri la presentazione del volume di Carmine Pinto dal titolo “La guerra per il Mezzogiorno"

La presentazione avverrà domani, martedì 19 novembre nell'Aula Goldoniana del Collegio: iniziativa gratuita e aperta al pubblico.

Al Ghislieri la presentazione del volume di Carmine Pinto dal titolo “La guerra per il Mezzogiorno"
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Al Ghislieri la presentazione del volume di Carmine Pinto dal titolo " La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870". Martedì 19 novembre nell'Aula Goldoniana del Collegio: iniziativa gratuita e aperta al pubblico.

Carmine Pinto al Collegio Ghislieri

Domani, martedì 19 novembre alle ore 17.30 l’Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri ospita la presentazione del volume di Carmine Pinto dal titolo “La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870” (Editori Laterza, 2019).

Ne discute con l’autore Arianna Arisi Rota, Professoressa di Storia Contemporanea dell’Università di Pavia.

“La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870"

Il volume, frutto di un lungo lavoro di ricerche e scavo archivistico, offre una nuova prospettiva sulla guerra di brigantaggio e sul conflitto tra il nazionalismo italiano e i partigiani del borbonismo napoletano, proponendo interpretazioni nuove rispetto a processi storico-politici fino a oggi dati per acquisiti.

Il brigantaggio fu l’eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali? La guerra per il Mezzogiorno concluse la crisi del Regno delle Due Sicilie, determinò il successo dell’unificazione italiana e marcò la complicata partecipazione del Mezzogiorno alla nazione risorgimentale. Iniziò nel settembre del 1860, dopo il successo della rivoluzione unitaria e garibaldina, e si protrasse per un decennio, mobilitando re e generali, politici e vescovi, soldati e briganti, intellettuali e artisti. Non fu uno scontro locale, perché coinvolse attori politici e militari di tutta la penisola e d’Europa, ma non fu neppure una guerra tradizionale: i briganti, le truppe regolari italiane, i volontari meridionali si sfidarono nelle valli e nelle montagne in una guerriglia sanguinosa, del tutto priva dei fasti risorgimentali. Si mescolarono la competizione politico-ideologica tra il movimento nazionale italiano e l’autonomismo borbonico; l’antico conflitto civile tra liberalismo costituzionale e assolutismo; la lotta intestina tra gruppi di potere, fazioni locali, interessi sociali che avevano frammentato le città e le campagne meridionali. (Laterza)

Vincitore del Premio Sele d’Ora 2019 e del Premio Basilicata 2019 Saggistica storica nazionale, Carmine Pinto è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno. Si è occupato di sistemi politici del Novecento e di guerre civili e movimenti nazionali nel XIX secolo.

L’iniziativa è gratuita e aperta al pubblico.

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